Ponte Girevole San Francesco di Paola

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Realizzato a partire dal 1481 per migliorare la difesa del Castello Aragonese e garantire il passaggio di piccole imbarcazioni, il Canale Navigabile è stato ulteriormente ingrandito nella seconda metà del 1800 per permettere l’accesso in Mar Piccolo delle Navi della Marina Militare. L’attuale Ponte Girevole è stato costruito nel 1957.  

L’intero territorio di Taranto si caratterizza per una stratificazione archeologica davvero straordinaria ed anche l’area oggi occupata dal “Canale Navigabile” non fa alcuna differenza. Le prime operazioni di escavazione risalgono al 1481 (circa) e furono avviate per consentire il passaggio di piccole imbarcazioni oltre che per migliorare la difesa del Castello. Il primo canale si caratterizzava certamente per le pareti ed il tracciato particolarmente irregolari e poteva essere superato utilizzando un ponte in pietra a tre arcate detto “Ponte di Porta Lecce”. 

La costruzione di un vero e proprio “Canale Navigabile” risale alla seconda metà del 1800 e fu funzionale all’insediamento in città dell’Arsenale della Marina Militare. 

Per consentire il passaggio, soprattutto a grandi imbarcazioni militari, fu avviata la progettazione ed esecuzione di un ponte in metallo che una volta aperto avrebbe concesso il loro passaggio. La prima struttura, ad unica campata, fu progettata e messa in opera da una ditta napoletana e fu inaugurata nel 1887 con la dedicazione a San Francesco di Paola. L’apertura e chiusura del primo ponte girevole era garantita attraverso un ingegnoso sistema idraulico che si basava sul movimento di turbine azionate dalla caduta dell’acqua contenuta in una grande cisterna posta in un torrione del castello. 

Nel 1957 si ritenne necessario sostituire il ponte con una nuova struttura, molto simile alla precedente, ma azionata da un meccanismo elettrico che fu inaugurata dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il 10 marzo 1958. 

Il Ponte Girevole di Taranto, lungo circa ottantanove metri, largo dieci ed alto dodici è senza dubbio una delle opere ingegneristiche più pregevoli tra quelle realizzate a Taranto tra il XIX ed il XX secolo e nel tempo è divenuta una delle immagini più iconiche della “Città dei due Mari” citata anche da Gabriele D’Annunzio in alcuni versi delle sue Laudi. 

 

“Taranto, sol per àncore ed ormeggi

Assicurar nel ben difeso specchio,

di tanta fresca porpora rosseggi?

A che, fra San Cataldo e il tuo vecchio

Muro che sa Bisanzio ed Aragona,

che sa Svezia ed Angiò, tendi l’orecchio?

Non balena sul Mar Grande né tuona.

Ma sul ferrato cardine il tuo Ponte

Gira e del ferro il tuo Canal rintrona.

Passan così le tue belle navi pronte

Per entrar nella darsena sicura,

volta la poppa al jonico orizzonte”.

(Gabriele D’Annunzio, Laudi del Cielo, del Mare della Terra e degli Eroi, Libro IV)

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Corso due Mari, Taranto

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