Piazza della Vittoria

Urbanistica

Il maestoso monumento celebrativo dedicato ai caduti del primo conflitto mondiale ha una storia davvero molto complessa.

Il primo progetto fu realizzato da Cesare Bazzani (1873-1839), noto architetto romano vicino alla politica ed alle tendenze architettoniche del tempo.

L’imponente opera commemorativa, progettata nel 1919, fu inaugurata alla presenza del Re Vittorio Emanuele III nel novembre del 1930, ma ancora incompleta per l’assenza di un gruppo statuario installato circa venti anni dopo sul lato affacciato su Corso Umberto.

Le opere scultoree che decorano il monumento si caratterizzano per l’alto valore simbolico, l’ultimo corpo artistico aggiunto, il cosiddetto Aquilifero, è dedicato alla Marina Militare e raffigura una trireme sulla quale campeggia un soldato nell’atto di scagliare un’aquila nel cielo mentre sulla sommità del pilastro bianco, spicca tra i soldati la Dea Atena.

Il gruppo scultoreo più basso affacciato su Via D’Aquino rappresenta, invece, due soldati nell’atto di trasportare un ferito sormontati, nella parte più alta dell’istallazione, dalla rappresentazione della Vittoria.

Le pregevoli opere scultoree bronzee scelte per decorare il monumento furono eseguite dall’artista tarantino Francesco Paolo Como (1888-1973) vincitore di un concorso nazionale.

La struttura, che presenta sulla sua base l’iscrizione in latino: “Ex Rostris / ad Gloriam / Italica Virtus” (dai rostri alla gloria il valore italico), è arricchita dall’insolita presenza di un piccolo vano interno decorato a mosaico e chiuso da due pesanti porte in ferro battuto.

A completare l’opera una seconda iscrizione, posta a rafforzarne il messaggio simbolico ed a tramandarne la data della sua inaugurazione: “Forti nella Vita / Eroici nella Morte / Nella storia eterni / Taranto Madre / IV Novembre MCMXXX / A IX”.

Il monumento, posto al centro di una grande piazza rettangolare chiamata “Piazza della Vittoria” si affaccia su Via D’Aquino, una delle strade principali del Borgo Umbertino e “passeggiata” per eccellenza dei tarantini.

L’importante asse viario, un tempo chiamato semplicemente “Strada del Carmine” per via della sua vicinanza all’omonima chiesa, dal 1892 è intitolata a Tommaso Nicolò d’Aquino (1665 – 1721) membro dell’Accademia dell’Arcadia ed autore delle “Delicie Tarentinae”, poema in latino dedicato agli “incanti” di Taranto.

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