Ipogeo Fornace

Urbanistica

Durante il medioevo, l’area di Via Cava doveva pullulare di vita e certamente era centro di diverse produzioni funzionali alla vita della città. Le fonti, raccontano della presenza di diverse fornaci dedite alla produzione di ceramiche, perlopiù invetriate, d’uso comune.

L’ambiente produttivo, probabilmente inquadrabile cronologicamente tra il XIII ed il XIV sec. d.C. conserva ancora oggi la presenza di tre forni di cottura, dei quali sono leggibili i soli piani di appoggio e di vasche probabilmente utilizzate per la decantazione dell’argilla.

Molte delle fornaci di produzione ceramica presenti all’interno dell’abitato, alcune delle quali di proprietà riconducibili ad ordini religiosi, cessarono quasi certamente la loro attività nel corso del 1500.

In questa epoca, infatti, gran parte della produzione fu spostata nell’area di Porta Napoli in quanto il maggiore utilizzo a fine abitativo di via Cava e delle zone limitrofe male poteva coesistere con questo genere di produzioni artigianali che rendevano l’aria non salubre.

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Cia Cava 99, Taranto

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