Chiesa e Convento di San Francesco d'Assisi

tradizioni popolari barocco Chiese

Sorto sui resti di una precedente chiesa dedicata a San Lorenzo, che la tradizione voleva essere legata al passaggio di San Francesco d’Assisi da Taranto, Il “Convento di San Francesco”, anche noto come “Caserma Rossarol”, è uno dei complessi architettonici più importanti della Città Vecchia. 

Secondo la tradizione popolare la costruzione di un primo edificio di culto di modeste dimensioni fu avviato dalla comunità tarantina in ricordo del passaggio e soggiorno di S. Francesco in città, in viaggio verso la Terra Santa. Non si è certi di questo evento, ma la costruzione del convento sembrerebbe risalire al XIV secolo, quando la comunità francescana era numerosa ed importante. In quello stesso periodo, infatti, il Principe di Taranto Filippo d'Angiò, in onore della memoria del proprio fratello, san Ludovico che apparteneva all’ordine e divenne vescovo di Tolosa, decise di ampliare la chiesetta già esistente sostituendo i modesti ambienti utilizzati dai frati che vivevano in ristrettezza, con un convento di ben più importanti dimensioni.

Più volte rimaneggiato, anche grazie alle imponenti disponibilità economiche derivate da rendite e lasciti dei fedeli, la struttura conventuale ha rivestito un ruolo centrale nella vita religiosa e politica di Taranto. La Chiesa, un tempo a navata unica, iniziò ad essere riorganizzata già dal 1300 circa, con la costruzione delle prime cappelle gentilizie arricchite da importanti opere d’arte e da molte reliquie alcune delle quali definite miracolose. 

La struttura conventuale, così come la chiesa, furono fortemente riorganizzati a partire dai primi anni del 1600 e per tutto il 1700 assumendo così i caratteri tipici, ancora oggi leggibili, del settecento napoletano. La vita della comunità cessò con l’occupazione napoleonica che determinò importanti alterazioni dello stato e della destinazione dei luoghi. La stessa Chiesa, con il suo bel portale medievale affacciato direttamente su Via Duomo, fu utilizzata quale magazzino d’artiglieria perdendo la quasi totalità degli elementi decorativi ed arredi religiosi. 

La struttura è oggi sede Universitaria

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Via Duomo 238, Taranto

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sede universitaria