Palazzo delle Poste

Urban planning

Costruito su di un terreno acquistato dal Re Vittorio Emanuele III nel 1935, il Palazzo delle Poste di Taranto è uno degli esempi più alti dell’architettura del ventennio in Italia. 

Per l’esecuzione del progetto fu chiamato a Taranto Cesare Bazzani, ingegnere ed architetto romano estremamente apprezzato dal regime che concluse i lavori nel 1937 dopo solo due anni di costruzione. 

Le linee dell’edificio sono quelle tipiche dell’architettura di regime con ampio sfoggio di marmi e ricerca di monumentalità tra rimandi classici e statue allegoriche.

La facciata principale è alta circa ventitré metri divisi su quattro piani mentre una scenografica torre se ne eleva per ulteriori diciassette alleggerendo le linee e presentandosi come un prolungamento ideale delle sei colonne ioniche che fungono da piedistallo per le altrettante statue monumentali. 

Opera di diversi artisti, le sei statue rappresentano, a partire da sinistra, la Giustizia, l'Arte, la Marineria, l'Agricoltura, l'Industria e il Commercio e possono essere considerate, oltre che pregevoli opere d’arte, quali un vero e proprio manifesto politico a supporto dell’ideologia alla base della committenza. 

Gli interni si caratterizzano per i volumi ampi, resi ancora più scenografici dalla notevole altezza della volta e dall’ampio utilizzo del marmo per le decorazioni. 

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